mercoledì 8 luglio 2015

Capitolo 43 del giallo "W.D.C sotto traccia"

Un individuo in una muta nera, cappuccio con fessura per gli occhi, puntava la pistola contro Michael. Nell’ombra della sera una voce di timbro maschile, gutturale, gli diceva: “Non hai capito nulla. Le cose non sono come sembrano. Questo arabo morto ci farà un gran comodo. E anche se non ha portato a termine l’uccisione del Presidente sarà il pretesto per scatenare una guerra atomica contro il mondo arabo”.

Michael stava per svenire. La mente obnubilata. Le parole di quel tale che lo sovrastava, nero come l’immagine della Morte, rimbalzavano nella sua mente e avevano un’eco come se si fossero trovati all’interno di una grande basilica. “Le basiliche… ” il pensiero fluttuava nella mente intorpidita del ferito. “Le cattedrali medievali costruite dai ‘maestri muratori’… Perché parla, parla e non spara e la facciamo finita… sono stanco, tanto stanco… ”.

Ma l’uomo in nero continuava il comizio in ‘hora mortis’: “Finisce la civiltà del petrolio. Comincia quella delle fonti alternative. Bisognava tentare qualcosa di clamoroso, come l’uccisione del Presidente che si batte per il capovolgimento della società basata sul petrolio. Li abbiamo fregati tutti. E faremo soldi a palate”.

Risata sgradevole accentuata dal gracchiare della voce metallica come quella di un robot. “Ma per te è troppo tardi”. Concluse il boia vestito di nero. “Business is bussiness. Niente di personale. Adesso tocca a te”.


Michael chiuse gli occhi e rivide suo padre che gli sorrideva. Poi un accavallarsi di volti noti, paesaggi, azioni di guerra… Olivia... Non gli importava più di nulla. “Ma sì, basta, spara e vai a farti fottere... ” disse con il poco fiato che aveva.

Due colpi risuonarono chiari, secchi, senza silenziatore. L’individuo in muta nera crollò a terra con un singhiozzo, mentre dall’ombra spuntava Tom Genisio, il vice di Michael, che da quando era scoppiato il caos stava cercando il suo capo.

Si precipitò su Michael che gli indicò la gamba destra. Si tolse la cravatta con la quale fece un nodo sopra il ginocchio per ridurre l’emorragia. Prese Michael sottobraccio facendolo alzare.

Nel frattempo gli altri componenti della squadra di Michael avevano sentito i colpi ed erano accorsi.

Ma prima di farsi caricare sulla lettiga Michael disse a Tom Genisio con un filo di voce: “Aspetta un momento… illumina qui con la torcia… ”.

Si abbassò sul corpo in tuta nera che giaceva agonizzante sul bordo della piscina e ne scoprì il cappuccio.

Sotto il quale apparve la rossa capigliatura di Rachel. Intorno alla gola aveva una laringe elettronica.

Un filo di sangue usciva dalla bocca e si miscelava con il colore del rossetto. Non poteva parlare, rantolava. Gli occhi verdi esprimevano terrore, dolore, angoscia, disperazione.

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