Michael Bardi non era riuscito a dormire bene. Erano passate alcune settimane dal suo viaggio lampo in Mexico. Il ricordo di Olivia e della notte piena di fremiti veniva spesso a galla nella sua coscienza. Anche nei ripetuti momenti di intimità con la rossa Rachel O’Hara, una vera macchina da guerra che lo utilizzava sessualmente con accanimento. Prima del suo ritorno a Washington Olivia gli aveva promesso che lo avrebbe chiamato sul suo cellulare. Ma fino ad allora non aveva ricevuto alcun messaggio. Olivia gli aveva dato anche il numero del suo ‘mobile’, pregandolo però di non usarlo perché poteva essere sotto controllo. Dopo avere inserito il sistema di allarme, che comunque non aveva funzionato quando qualcuno si era introdotto a casa sua a rovistare tra le sue carte, Michael si infilò nella BMW. Poca benzina nel serbatoio. Decise di fare una piccola deviazione su McArthur Boulevard dove era una stazione di servizio Exxon, tra le più care della Capitale. “È una cosa incredibile”, pensava mentre inseriva la carta di credito nella pompa, “Una differenza di prezzo con i rifornimenti in Virginia, al di là del ponte sul Potomac, che va dai 30 ai 40 centesimi a gallone”. Mentre il serbatoio si riempiva Michael si avvicinò a un telefono pubblico, inserì alcune monete e compose il numero del cellulare di Olivia in Mexico. Breve attesa scandita da scatti e modulazioni sonore. Suonava libero. Una voce maschile chiaramente registrata: “Notizia su El Sol de Acapulco”. E indicò la data.
Michael non se la sentiva di andare a lavorare con Rachel. Tornò a casa. Accese il laptop e andò sul sito del giornale messicano. Lesse l’articolo. Sbiancò in volto. Rimase come paralizzato a fissare nel vuoto per un minuto. Afferrò la bottiglia del whisky e si versò un mezzo bicchiere. Abbassò le tende nel suo studio e si adagiò nella poltrona di cuoio, bevendo a piccoli sorsi il liquore mentre l’impianto hi-fi diffondeva il Concerto n.5 per piano e orchestra di Ludvig Van Beethoven. Digitò sul suo smart phone fino a che trovò una fotografia. Olivia che sorrideva assonnata dopo la notte d’amore che avevano passato insieme. Olivia che si era sacrificata per lui, pur sapendo che stava correndo un grave rischio. Michael sentì gli occhi inumidirsi al pensiero della morte alla quale Gutierrez l’aveva destinata. Una morte terribile che sanzionava la vendetta del mafioso messicano che doveva essere stato informato da qualcuno dei suoi scherani. Oppure, come molto probabile, nella suite avevano messo delle telecamere invisibili.
Il suo cellulare cominciò a vibrare. Era Rachel che chiamava: “Che fai, non vieni in ufficio?”.
“Scusami, ma ho dovuto sistemare alcune pendenze urgenti… tasse e altre cose del genere con il mio consulente amministrativo. Mi hai anticipato, perché stavo per chiamarti.’ “Hai una voce strana questa mattina. Non ti senti bene?”. “Sono un po’ triste perché mi hanno telefonato dalla Svizzera che è morto un mio caro compagno di liceo”. “Mi dispiace Michael. A proposito mi ha telefonato Gutierrez e mi ha chiesto di domandarti se hai letto il Sol de Acapulco. Quando gli ho domandato a che cosa si riferiva mi ha detto che si trattava di una questione tra voi due. Che è successo?"
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