sabato 27 giugno 2015
Capitolo 41 del giallo "W.D.C sotto traccia"
Le urla di Michael al radio microfono risuonarono come
esplosioni negli auricolari dei body guards a difesa del Presidente.
Due tra quelli più vicini si gettarono addosso a POTUS,
lo atterrarono dietro il podio, coprendolo con il proprio
corpo, mentre nel salone si scatenava il finimondo.
Uno strano oggetto sferico era entrato e volteggiava urtando
nel soffitto, sbattendo contro le pareti, rimbalzando, in
mezzo alle urla stridule delle donne, agli ordini dei militari
che non sapevano cosa stesse accadendo, alle televisioni che
continuavano a riprendere le scene di panico.
Poi all’improvviso, la sfera nera sparò due piccoli missili
ad alto potenziale a distanza ravvicinata. Il primo colpì una
grande vetrata che andò in frantumi.
Il secondo si schiantò in mezzo alla folla uccidendo alcuni
spettatori e ferendone molti altri, mentre il soffitto crollava
in una nuvola di cemento, lasciando penzolare tubi e cavi vari.
L’impianto antincendio si era nel frattempo attivato allagando
morti, feriti e sopravvissuti che si aggiravano tra quei corpi inebetiti dal terrore.
Uno degli agenti che coprivano il Presidente era stato colpito
a morte da un blocco di cemento che si era staccato dal
soffitto.
I compagni spostarono velocemente il suo corpo e,
caricato il loro Comandante in Capo su una barella, corsero
fuori nel piazzale del parcheggio dove l’ambulanza blindata
attendeva.
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